Certamente certificato
In un mondo dove fidarsi è bene ma non fidarsi è benissimo l’ultimo paladino della serenità è il certificatore. Un terzo a cui delegare la responsabilità di non aver controllato bene o escogitato contromisure per una possibile inculata.
Per avere la coscienza a posto e/o per non essere additato come babbo da tutti gli altri.
Certificazione e moda collidono
Quando la moda non ha argomenti arraffa quello che trova e succedono meraviglie.
Se, in mancanza di argomenti più profondi, la ragione principale di esistere di un accessorio di moda diventa la sua autenticità e i simboli che la accompagnano, chi lo possiede ne ostenta la certificazione: lascia l’etichetta a borse e capi, in bella vista quando vengono indossati, conserva il packaging che diventa prezioso come il prodotto.
Questo comportamento, ormai consolidato, è già lui stesso moda, ed è tornato nel mondo pop sganciandosi dagli oggetti con cui é nato.
È fashion Il comportamento in sé:
Nell’arena delle carte con i gradatori
Nelle carte collezionabili i certificatori si chiamano gradatori. Controllano che la carta sia originale, quanto è usurata, la blindano in un prisma ermetico e te la ridanno, insieme alla fiducia in te stesso, nella carta e degli altri verso di te.
YORHOY
Tutto questo rischiava di succedere senza che nessuno unisse i puntini. Ci hanno pensato Federico Giuliani e Andrea Frigato con il loro YORHOY, l’accessorio perfetto per dire insieme “sono di moda, merito la tua fiducia, non lo dico io: c’è qualcuno che garantisce che è così”. YORHOY trasforma le tue carte gradate in una collana.
Un messaggio così potente da richiedere a sua volta una certificazione, per questo è nata Collana YORHOY di Mazzo, una limitatissima edizione dell’accessorio, intitolata a UNOTRE che ne ha gradito l’intento e l’esecuzione, apponendovi di sé il logo a segno inequivocabile di certificazione e approvazione.
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