Machines of Empathy lo hanno fatto Riccardo Orsini e Filippo Elgorni, che se dovessero esporlo in un museo lo descriverebbero così:
“Il nostro interesse verso la dualità artificiale/naturale nasce nel 2017, guardando sui social i video sempre più popolari delle grandi case robotiche (Boston Dynamics, ABB). Vedere i robot maltrattati ci faceva empatizzare con loro, una sensazione che prima di allora non avevamo mai provato nei confronti di un oggetto.”
“Siamo la prima generazione che affronta un rapporto reale con i robot. Guardando in una direzione diversa dalla discussione morale sulle Intelligenze Artificiali (cosa vuol dire autocoscienza robotica? Un computer può pensare?), abbiamo approfondito la relazione empatica tra uomini e macchine, che noi stessi abbiamo iniziato a sviluppare. È possibile che sia il movimento a farci pensare che ciò che canonicamente è inanimato abbia vita?”
“Per cercare la risposta abbiamo creato un archivio di movimenti compiuti da quelle che secondo noi sono ‘Machines of empathy’, paragonandoli al gesto animato nella sua capacità di evocare significato e umanità. La musica è di wuf.”
Riccardo Orsini e Filippo Elgorni sono tra i fondatori di Asfero films. Classe 1996, collaborano dal 2012. Studiano rispettivamente Architettura e Fisica applicata ma si sono trovati nella comunicazione visiva, occupandosi di linguaggio delle immagini in ambito lavorativo e sempre più spesso come ricerca personale.