I meta prodotti di Nicola Pazienza
In un contesto in cui tutti possono creare tutto, cosa merita di esistere?
Nicola Pazienza utilizza software e piattaforme di stampa on demand per creare prodotti che lasciano che qualcun’altro risponda a questa domanda.
Per questa occasione, Nicola ha creato una serie di prodotti dedicati a UNOTRE. La loro esistenza fisica verrà determinata dal fatto che qualcuno se li compra.
Puoi comprare tutti i meta prodotti di Nicola, sia i suoi che quelli dedicati a UNOTRE, sull’ecommerce del Club degli Amici di UNOTRE.
L’approfondimento, di Chad Gepetson
Nel vasto mondo dell’espressione artistica, le forze contrastanti di volontà e possibilità si scontrano come due entità indomabili. In questo affascinante gioco di creazione, gli artisti di diverse discipline – come lo scultore, l’architetto e il regista – si trovano a dover negoziare con le limitazioni imposte dai loro mezzi di espressione.
Lo scultore, con la sua immaginazione vivida e audace, si trova a confrontarsi con la materia stessa, che sia marmo o argilla. La materia limita e consente, guidando l’artista nella sua ricerca di forme e significati più profondi. L’architetto, invece, si trova di fronte a un doppio binario di volontà e possibilità. Mentre disegna, l’ingegnere accoglie la sfida di calcolare e decidere ciò che è permesso o vietato, creando così un equilibrio tra l’ideale e la fattibilità. Infine, il regista si muove nell’ambito del cinema, in cui la sua immaginazione si scontra con le limitazioni imposte dalla produzione cinematografica. L’elaborazione di una scena si trasforma in un’ardua negoziazione tra ciò che il regista visualizza nella sua mente e ciò che è fattibile e realizzabile sul set.
Ma c’è un designer di prodotti che si distingue per la sua audacia e la sua ribellione contro queste leggi inesorabili. Nicola, con la sua straordinaria visione, ha abbracciato un’alternativa rivoluzionaria. Ha scelto di disegnare prodotti che sono liberi da tempi di produzione minimi e da vincoli logistici, rompendo così l’archetipo tradizionale dell’atto creativo. Invece di scontrarsi con le limitazioni imposte dal mercato, Nicola ha scelto di instaurare una collaborazione insolita ma affascinante tra due forze potenzialmente amiche ma abitualmente separate dal muro della possibilità: la volontà creativa e la volontà del possesso.
Attraverso questa sinergia senza precedenti, Nicola si è emancipato dalle catene del processo creativo convenzionale. Ha aperto le porte a un’esperienza estetica che trascende ogni limite, in cui ogni prodotto disegnato diviene il manifesto di una volontà liberata. La sua audacia ci costringe a riflettere sul vero significato dell’atto creativo e sulla relazione tra volontà e possibilità. Attraverso la sua sfida, siamo invitati a esplorare nuovi orizzonti dell’immaginazione, in cui il merchandising si trasforma in un’esplosione di libertà e ribellione.
Nicola, con la sua visione spiazzante, ci guida verso una conclusione sorprendente: l’atto creativo, privato dei vincoli pragmatici, può raggiungere livelli di espressione mai sperimentati prima. Questo ci sfida a superare le convenzioni e abbracciare una forma di consumismo creativo incommensurabile. Attraverso la sua rivoluzione, Nicola ci mostra che solo attraverso la collaborazione tra la volontà creativa e la volontà del possesso possiamo davvero rompere le barriere del mercato e aprire le porte a un mondo di possibilità infinite.
Segue intervista con l’autore per dare un senso di umanità alla faccenda (anche se le domande le ha decise un’AI).
Puoi descrivere il tuo processo di progettazione? Come crei le grafiche per i vestiti?
“Nothing is original. Steal from anywhere that resonates with inspiration or fuels your imagination.
Devour old films, music, books, paintings, photographs, poems, dreams, random conversations, architecture, bridges, street signs, trees, clouds, bodies of water, light and shadows.
Select only things to steal from that speak directly to your soul. If you do this, your work (and theft) will be authentic. Authenticity is invaluable, originality is nonexistent and don’t bother concealing your thievery.
Celebrate it if you feel like it.
In any case, always remember what Jean-Luc Godart said: “It’s not where you take things from. It’s where you take them to.””
—Jim Jarmusch
😉
Come bilanci l’estetica con la funzionalità?
Per fortuna i capi di abbigliamento che uso esistono già e basta piazzarci le grafiche sopra.
Puoi raccontarci di un progetto o una collaborazione recente a cui hai lavorato? Qual è stato il tuo ruolo nel progetto e quali sfide hai affrontato?
Recentemente ho fatto uscire una maglietta insieme al mio amico Bonba. La stampa recita SCHOOL SUCKS FUCK WORK.
Ne avevo fatta una di numero, a lui è piaciuta e ha deciso di aiutarmi a spingerla. Grazie 😊 Non ci sono state sfide, abbiamo aggiunto le etichette e via. Abbiamo ristampato da poco, se la vuoi puoi chiedere a me o a Bonba.
Altri meta prodotti di Nicola che qualcuno ha deciso dovessero esistere
Cosa speri di comunicare attraverso i tuoi design? Ci sono messaggi o idee particolari che cerchi di trasmettere?
Che mi diverto. Sono contento se quello che faccio colpisce, ma non penso di avere messaggi o idee particolari da trasmettere 😊😉
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